domenica 21 giugno 2009

“Liberazione da che? Da mille cose ingiuste. Da uno studio inutile a capire la vita e utile solo a perpetuare una società che opprime. Dal comunismo che inebetisce chi può permetterselo, che riempie la pancia e il cervello e non fa pensare con la propria testa. Dalle istituzioni, presentate come neutre, ma in realtà tutt’une con il potere dominante. Dall’alienazione. Dall’uomo a una dimensione. Dalla disoccupazione. Dalla guerra contro il Vietnam e dalla cause oscene che l’hanno determinata. Dalla guerra come pericolo e minaccia permanenti.”

(Formidabili quegli anni, Capanna, 2008, p.65)

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